Gianluca Piroli si racconta per immagini in “The road runner”
Gianluca Piroli si racconta per immagini in The Road Runner.
“Perché non fate così?, Perché non si può fare?”. Si può fare”. “No, non si può fare”, “Si si può fare?”.
Iniziamo sempre così le collaborazioni vincenti di Gianluca piroli con le aziende.
Il Designer di Parma, classe 1965, compie oggi 50 anni, e si presenta col libro-portfolio “Gianluca Piroli – The road runner. l’impossibile tentativo di ricostruire la vita di un creativo italiano a cavallo del 20° secolo”(2015 Acmesign).
L’idea di un volume proprio che racchiudesse l’essenza del suo stile nasce dalla spinta della ex moglie, attuale collaboratrice, che dopo diversi tentativi, con l’esempio dell’opera summa di Helmut Newton, fortunatamente lo convince nella realizzazione di un book personale. la raccolta dei migliori progetti per la pubblicazione inizia nel 2012 e richiede tre anni per selezionare solo un decimo di tutto il lavoro prodotto in 30 anni.
In 236 pagine, 6 capitoli ed oltre 500 immagini si raccontano le sue esperienze in replay, Diesel, Ebergie, Best Company, Wrangler, Gcw Denim, Napapjiri, Mason’s, Sundek, Hickory, Cotton belt, Refrigue…e in molte altre realtà.
Il suo approccio al lavoro è fin da subito da vero artigiano, vuole toccare, conoscere e trasformare la materia per poter sperimentare e innovare.
Dopo gli studi d’arte all’istituto Paolo Toschi (PR) è stato tutto un istinto naturale. A vent’anni già collabora con aziende quali Midwest, Fiorucci, Sisley, ferro, Best Company, Levi’s, vans, pollini, Diesel e Americanizzo per la realizzazione di oggetti di merchandising e complementi destinati ai punti vendita.
Il primo oggetto da vetrina della sua carriera lo realizza per ferro: senza soffrire di alcuna ansia da prestazione di fronte ad un nome sacro della moda, crea un prototipo approvato al primo colpo e subito prodotto.
La ancora poca padronanza degli strumenti di marketing lo portano a sviluppare le prime indagini di mercato con uno studio attento del prodotto, delle vendite, del display in negozio…e da qui intuisce, già negli anni Ottanta, l’importanza del punto vendita nel processo di scelta, selezione e acquisto. L’insufficienza della sola pubblicità patinata per la promozione e l’espressione dei marchi è a lui ormai chiara e inizia a pensare alla necessità di oggetti, supporti, display e complementi di arredo che possano creare una suggestione precisa capaci di evocare il mondo di appartenenza del prodotto e di attrarre il consumatore.
Negli anni Novanta il Concept di Replay ‘s Country Stored Milano è suo. Occupandosi per sei anni di tutto il materiale pubblicitario relativo ai marchi Replay’s, Replay’s and sons, rivet, retour e trevor, lavora su commissione per migliorare gli espositori dedicati agli accessori e con il belt Display decuplica il fatturato del comparto e da un fatturato da 900 milioni di lire supera presto i 10 miliardi di lire. tra 600/700 oggetti di targhe, cassette per jeans realizzati con sistemi di invecchiamento, interventi manuali ed artigiani , che rendono l’identità così ben definita da essere acquistabili.
da qui l’epiteto “il padre del vintage”.
Il portfolio continua con clienti specifici e case history che descrivono l’approccio a 360°, al marchio e al prodotto.
Oggi l’instancabile creativo Gianluca Piroli sogna di lavorare per “Scarti lab”, “una realtà industriale lontana dalla crisi di idee della moda, legata ai valori della manifattura italiana, della cultura mediterranea, della vita fatta di lavoro e piacere”.
Collabora con Hickory Smoke, brand di outwear fondato nel 2003 dallo stile classico e urbano, e Pink Rodeo, e si dedica alla sua agenzia pubblicitaria Acmesign e al suo brand di pura sperimentazione nato del 2004, Too Dog.
Fashion Illustrated di Alice Notarianni